La parola "frou frou" indica il suono frusciante (onomatopeicamente parlando) prodotto dai movimenti delle gonne unite alle sottogonne di raso e seta, usate dalle donne in passato.
Oltre all'abbigliamento, il termine può riferirsi anche a qualcosa di frivolo, civettuolo, vanitoso o giocosamente presuntuoso.
Un incantevole uso di questa parola lo troviamo nella splendida poesia "Ma boheme" di Rimbaud: La mia locanda era sull'Orsa Maggiore. -Nel cielo le mie stelle facevano un dolce fru-fru
Un tipo di abbigliamento molto Frou Frou lo troviamo in particolare nel periodo storico conosciuto come Belle Epoque, ovvero gli anni di passaggio tra '800 e '900.
Negli ateliers parigini i sarti liberavano la loro fantasia in creazioni piene di decorazioni e di elementi sfarzosi, spesso raggiungendo anche l'esagerazione.
Frou-frou
La femme porte quelquefois
La culotte dans son ménage
Le fait est constaté je crois
Dans les liens du mariage
Mais quand elle va pédalant
En culotte comme un zouave
La chose me semble plus grave
Et je me dis en la voyant
Refrain:
Frou frou, frou frou par son jupon la femme
Frou frou, frou frou de l'homme trouble l'âme
Frou frou, frou frou certainement la femme
Séduit surtout par son gentil frou frou
La femme ayant l'air d'un garçon
Ne fut jamais très attrayante
C'est le frou frou de son jupon
Qui la rend surtout excitante
Lorsque l'homme entend ce frou frou
C'est étonnant tout ce qu'il ose
Soudain il voit la vie en roseIl s'électrise,
il devient fou
il devient fou
Le Frou Frou era anche il nome di una rivista umoristica francese, frivola e mondana, tutta dedicata alla vita notturna e peccaminosa di quell'epoca.
Leonetto Cappiello |
Alcune foto dalla mia collezione di "stile frou frou":
Le altre le potete trovare qui
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